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Equità intergenerazionale

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"Orizzonte in comune"

Avatar Estelle BATAILLE

Al Forum Civico, mi siedo accanto a mia nonna. Stiamo rivedendo gli ultimi piani di adattamento ai cambiamenti climatici, co-progettati da cittadini di tutte le età. Le decisioni non sono facili, ma sono trasparenti e radicate nelle migliori conoscenze disponibili. Ricorda un tempo in cui il futuro era qualcosa da controllare con strategie dall'alto verso il basso che cercavano di bloccarlo. Ma oggi, lo trattiamo più come un orizzonte condiviso, modellato da prove, memoria e cura. Accettiamo l'incertezza, ma non la ignoriamo. Prima di qualsiasi decisione importante, teniamo consultazioni sulla natura. Scienziati, artisti, cittadini, giovani e meno giovani, si uniscono per interpretare i segnali provenienti dagli ecosistemi come parte del nostro processo democratico. Chiediamo: Cosa è giusto per chi viene dopo di noi? Di cosa ha bisogno il mondo vivente per prosperare? Trattiamo il nostro ambiente naturale come un partner con cui lavorare. La nonna dice che le nostre istituzioni sono cambiate. Governiamo ora attraverso un equilibrio di voce e struttura, assemblee, iniziative locali e istituzioni responsabili che lavorano di concerto. L'equità non si ferma al reddito o all'identità. Il bilancio del carbonio è condiviso tra le generazioni e l'assistenza fluisce attraverso sistemi inclusivi dell'età. La tecnologia non è adorata. Ogni grande innovazione viene rivista da pannelli intergenerazionali. L'Unione europea di cui faccio parte è una voce cooperativa, che costruisce accordi che durano senza allontanarsi dal disaccordo quando sono in gioco l'equità, il clima o la pace. Il futuro si sentiva distante. Ora, lo vedo in ogni decisione che prendiamo.

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