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Equità intergenerazionale

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L'equità intergenerazionale al di là del PIL

Avatar Katy Wiese

Per garantire una vera giustizia intergenerazionale, dobbiamo andare oltre i modelli economici che si basano su una crescita senza fine. Un approccio post-crescita per l'Europa riconosce che la prosperità non può essere costruita sull'uso eccessivo delle risorse, sulla distruzione ecologica, sull'inasprimento delle disuguaglianze e sulla sottovalutazione del lavoro assistenziale non retribuito che minano il benessere delle generazioni future. Una vera giustizia intergenerazionale significa vivere all'interno dei confini planetari e distribuire le risorse equamente nel tempo. Ciò richiede il passaggio dall'obiettivo primario della crescita del PIL al benessere e all'assistenza come obiettivo politico centrale. Gli investimenti pubblici devono dare priorità alla resilienza sociale ed ecologica (lavoro di assistenza, istruzione, adattamento ai cambiamenti climatici) e non alla crescita fine a se stessa. I governi dovrebbero monitorare e dirigere gli attori privati e le finanze, sia attraverso controlli sui capitali che strutture di proprietà pubblica, per raggiungere obiettivi sociali più ampi al di là degli incentivi alla redditività. I quadri di bilancio dovrebbero riflettere questo cambiamento, con strumenti quali il benessere e il bilancio di genere e misure di tassazione progressiva (ad esempio l'imposta sul patrimonio) che garantiscano che l'attuale consumo di risorse non vada a scapito di quello di domani. L'integrazione di un approccio femminista post-crescita nella giustizia intergenerazionale è essenziale per garantire che i sistemi economici funzionino per le persone e il pianeta, ora e in futuro. Non si tratta solo di evitare danni, ma di costruire una prosperità condivisa e sostenibile tra generazioni su un pianeta finito.

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